Capire cos’è Halloween in confronto col Carnevale. Storia e significati culturali e psicologici.

Halloween è una festa che, come noto, si celebra la notte del 31 ottobre. Sebbene sia fortemente associata alla cultura americana, le sue radici affondano in antiche tradizioni europee e pagane. Esploriamo la storia, le caratteristiche e i significati di Halloween, mettendo in luce le differenze e le somiglianze con altre festività come il Carnevale.

La festa ha origine dalla celebrazione celtica di Samhain, che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Con la cristianizzazione, la festa è stata adattata e fusa con la celebrazione dei santi, chiamata “All Hallows’ Eve” (Notte di Ognissanti) . Gli immigrati irlandesi e scozzesi hanno portato la tradizione in America nel XIX secolo, dove è diventata popolare e commercializzata.

Tipicità note a tutti sono le zucche intagliate: conosciute come “Jack-o’-lanterns”, sono una delle icone più riconoscibili di Halloween. Poi c’è il “Dolcetto o scherzetto”: i bambini vanno di casa in casa chiedendo dolci o minacciando scherzi. Le persone, un po’ come nel Carnevale, si travestono con costumi fantasiosi, anche se la prevalenza è per l’abito “spaventoso”. In America Halloween è una festa molto più commerciale e meno legata alle tradizioni religiose, che invece attingono alla tradizione originale europea, un incrocio di credenze pagane e cristiane.

E qui bisogna chiarire bene che cosa sia il paganesimo, da molti demonizzato.

Il termine “pagano” deriva dal latino paganus, che significa “abitante del villaggio”, insomma il campagnolo. Inizialmente, non aveva connotazioni religiose, ma con il tempo è diventato un termine usato per descrivere pratiche religiose non monoteistiche o pre-cristiane. Le tradizioni pagane spesso includono la venerazione di più divinità, ciascuna con ruoli e attributi specifici. Le pratiche pagane possono includere vari riti, come sacrifici, danze, canti e cerimonie legate ai cicli naturali e stagionali. Molte tradizioni pagane enfatizzano un forte legame con la natura e gli elementi, come terra, acqua, fuoco e aria.

Le tradizioni pagane sono spesso sincretiche, nel senso che possono incorporare elementi di altre religioni o credenze. Esistono numerose forme di paganesimo, ognuna con le proprie specificità culturali e storiche, come il druidismo celtico, la mitologia greca o la religione romana antica. Con l’ascesa del cristianesimo, il termine “pagano” ha acquisito una connotazione negativa, associata all’idolatria e all’eresia. Eppure molte festività e riti pagani sono stati cristianizzati per facilitare la conversione. La riprova più alta e celebre di questa integrazione è nei Musei Vaticani, dove saltano agli occhi gli affreschi di Raffaello nella “Stanza della Segnatura”, che riportano concetti classici come le virtù cardinali, il Parnaso e la Scuola di Atene. Le divinità pagane del Pantheon greco hanno un posto d’eccellenza nella tradizione cristiana.

Chiarito che il “paganesimo” non è in sé il problema, è evidente che Halloween attinge ad una tradizione del nord Europa, quindi non ellenistica. Vale la pena quindi fare un confronto con la più “simile” delle feste cristiane. Il Carnevale, che è una celebrazione della carne e della vita, viene in un momento dell’anno diverso da Halloween, che ha un tono più oscuro e si concentra su temi come la morte e l’aldilà. Entrambe le feste sono ricche di storia e significati, che hanno saputo adattarsi e evolversi nel tempo. Per un pubblico che ha più familiarità con il Carnevale, può essere interessante notare come entrambe le feste permettano di esplorare aspetti diversi della vita e della cultura, pur avendo origini e significati molto differenti. Peraltro oggi anche il Carnevale è molto commerciale.

Per capire meglio, bisogna conoscere Samhain: l’antica radice di Halloween.

Samhain è una festa di origine celtica che veniva celebrata principalmente in Irlanda, Scozia e altre regioni dell’Europa nord-occidentale. Il termine “Samhain” deriva dal gaelico e significa “fine dell’estate”. La festa segnava la fine della stagione del raccolto e l’inizio del nuovo anno celtico, che coincideva con l’arrivo dell’inverno. Samhain era tradizionalmente celebrato dal tramonto del 31 ottobre al tramonto del 1° novembre. Durante questo periodo, si credeva che il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti fosse più sottile, permettendo una maggiore interazione tra i due.

Venivano accesi grandi fuochi per onorare gli dei e scacciare gli spiriti maligni, dando quindi alla festa una tonalità apotropaica, quindi con una finalità completamente opposta a chi pensa che sia una festa “satanica”: lo scopo è scacciare il male.

Nella pratica comune si facevano vari tipi di divinazione per prevedere eventi futuri, e si lasciavano cibo e bevande fuori dalle case come offerte per gli spiriti e gli antenati defunti. Molte delle tradizioni associate a Samhain, come l’uso di maschere e costumi per confondere gli spiriti, sono state incorporate nella moderna celebrazione di Halloween.

A differenza del Carnevale, che è una festa di esuberanza e gioia, Samhain aveva un tono più serio e riflessivo, focalizzato sul ciclo della vita e della morte, sul cambiamento delle stagioni e sull’onorare gli antenati.

Viene da chiedersi perché molti cristiani criticano aspramente questa festa ?

I motivi sono semplificabili così:

  • la festa ha radici in antiche celebrazioni pagane, e questo è da alcuni visto come incompatibile con la fede cristiana.

  • la festa è associata a streghe, fantasmi e altri elementi soprannaturali che alcuni cristiani considerano in contrasto con i loro insegnamenti.

  • la rappresentazione di temi come la morte e il soprannaturale è spesso vista come frivola o irrispettosa verso la sacralità della vita e della morte in una prospettiva cristiana.

Ma, a mio avviso, questi argomenti hanno poca consistenza.

Nel corso della storia, la Chiesa ha spesso incorporato festività pagane, cristianizzandole. Ad esempio, la festa di “Ognissanti” (All Saints’ Day) è celebrata il 1° novembre, proprio il giorno dopo Halloween, e “All Hallows’ Eve” (la vigilia di Ognissanti) è il nome da cui deriva “Halloween”.

Moltissimi cristiani non vedono Halloween come una celebrazione del male. Per molti, è semplicemente un’occasione per i bambini di divertirsi, e per le comunità di riunirsi attorno a valori universali. Alcuni elementi di Halloween, come il raduno comunitario e l’atto di donare (dolcetto o scherzetto), hanno piena compatibilità con i valori cristiani di comunità e generosità.

La percezione di Halloween varia notevolmente all’interno della comunità cristiana. Mentre alcuni lo vedono in contrasto con la loro fede, altri lo considerano una festa che può essere celebrata in modo rispettoso e in linea con i loro valori. Come per molte altre questioni, la visione di Halloween nel contesto cristiano è soggetta a interpretazioni personali e dottrinali.

Qual è il significato di travestirsi con costumi spaventosi ?

E che differenza c’è tra il travestimento di Halloween e quello del Carnevale ?

Come già detto, l’usanza di indossare costumi spaventosi deriva dalle antiche tradizioni propiziatorie. Sicuramente Halloween è una festa che esplora temi come la morte, il soprannaturale e l’ignoto. I costumi spaventosi sono un modo per affrontare simbolicamente queste paure. Il travestimento permette una sorta di liberazione temporanea dai ruoli sociali e dalle norme, un tema comune in molte festività.

Nel Carnevale, il travestimento è una liberazione, un’esaltazione della vita: i costumi sono spesso lussuosi e colorati, riflettendo un senso di gioia e libertà. In alcune tradizioni di Carnevale, i costumi e le maschere sono usati per rappresentare figure sociali o politiche, spesso in modo satirico. Come in Halloween, il travestimento offre una pausa dalle convenzioni sociali, ma in un contesto più gioioso e meno spaventoso.

Le differenze chiave sono:

  • tonalità emotiva: mentre Halloween ha una tonalità più oscura e spaventosa, il Carnevale è più leggero e festoso.

  • simbolismo: i costumi di Halloween tendono a concentrarsi su temi di morte e paura, mentre quelli del Carnevale sono più vari e spesso legati alla vita sociale e culturale.

  • contesto culturale: Halloween ha radici nelle antiche tradizioni celtiche e pagane, mentre il Carnevale ha una storia più legata al cristianesimo e alle celebrazioni pre-quaresimali.

Detto questo, sia Halloween sia Carnevale utilizzano il travestimento come un mezzo per esplorare e sfidare i limiti della società e dell’identità, ma lo fanno in modi che riflettono le loro diverse origini e significati culturali.

Una nota di colore è il tipico “Trick or Treat”, che si traduce letteralmente in italiano come “Scherzetto o Dolcetto”. Il concetto è che i bambini vanno di porta in porta e chiedono una “tregua” sotto forma di dolci (treats) per evitare di fare uno scherzo (trick) ai residenti della casa. La formula:

Trick or treat, smell my feet, Give me something good to eat. If you don’t, I don’t care, I’ll pull down your underwear!”

Traduzione:

“Dolcetto o scherzetto, annusa i miei piedi, Dammi qualcosa di buono da mangiare. Se non lo fai, non mi importa, Ti abbasso le mutande!”

Altra nota di colore, stavolta arancione, sono le zucche, il simbolo di Halloween.

Tutto nasce dalla leggenda di Jack-o’-Lantern: il simbolo della zucca intagliata ha origine da una leggenda irlandese. Si narra che un uomo di nome Jack ingannò il diavolo più volte e fu condannato a vagare per l’eternità con solo una lanterna per illuminare il suo cammino.

Inizialmente, per simboleggiare la “lanterna” si usava un rutabaga, una grossa rapa intagliata. Quando gli immigrati irlandesi e scozzesi arrivarono in America, trovarono che le zucche erano più abbondanti e più facili da intagliare rispetto alle rape. Così, la zucca divenne il simbolo della festa.

La zucca peraltro, essendo un frutto del raccolto autunnale, simboleggia anche il ciclo di vita, morte e rinascita, temi centrali in molte celebrazioni di Halloween. Oggi, le zucche intagliate sono diventate un elemento decorativo popolare e sono spesso usate in modo creativo, non solo con volti spaventosi ma anche con disegni artistici e messaggi.

Quali rischi psicologici possiamo identificare in questa festa ?

Secondo me nulla di particolare, o di differente da quanto può generare spavento.

Per alcune persone, soprattutto i bambini, gli elementi spaventosi di Halloween possono generare ansia o stress eccessivo, ma dipende molto da come la festa viene narrata e vissuta. La festa potrebbe innescare o esacerbare fobie specifiche, come la paura del buio, degli insetti, o del sangue, ma anche questo aspetto ha un altro lato che vedremo tra poco.

Come ogni situazione di pressione sociale può portare alla necessità di avere il “costume perfetto”, o di partecipare a feste e eventi con sentimenti di inadeguatezza e costrizione. Alcuni critici sostengono che la rappresentazione di temi macabri o violenti potrebbe desensibilizzare, soprattutto i più giovani, a questi argomenti. Inoltre non tutti celebrano Halloween, e questo può portare a sentimenti di esclusione o isolamento per chi non partecipa per motivi culturali o religiosi.

La festa può essere associata a comportamenti come il consumo eccessivo di alcol o altre forme di abuso, ma questo purtroppo è già di per sé un problema.

L’argomento, infine, dell’enfasi su costumi, decorazioni e caramelle può contribuire a un focus eccessivo su elementi materiali, potenzialmente instillando valori distorti, specialmente nei bambini. Come sempre dipende da fattori di contesto.

Perché la festa può avere dei vantaggi in termini psicologici ?

  • Confronto con la paura: Halloween permette alle persone di affrontare simbolicamente le proprie paure attraverso costumi spaventosi e temi legati alla morte e all’oltretomba. Le paure possono essere un motore dell’agire molto più che un freno.

  • Rito di passaggio: il travestimento offre una sorta di liberazione temporanea dai ruoli sociali e dalle norme, permettendo alle persone di esplorare aspetti diversi della propria identità.

  • Senso di comunità: la pratica del “dolcetto o scherzetto” e le feste di Halloween possono rafforzare il senso di comunità e appartenenza, specialmente tra i bambini.

  • Coping con la morte: la festa affronta apertamente il tema della morte, offrendo un modo per elaborare simbolicamente il concetto di mortalità.

  • Euforia e divertimento: come altre festività, Halloween offre un’occasione per il divertimento e la liberazione dalle routine quotidiane, con effetti positivi sul benessere psicologico.

  • Fantasia e creatività: la scelta dei costumi e la decorazione delle case stimolano la creatività e l’immaginazione, sia negli adulti che nei bambini.

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