Un po’ d’arte nella coscienza umana

Ospito un contributo scritto da un’adolescente che si autodefinisce “in crisi”. Stando alla lettera, la crisi significa “cambiamento”, quindi bene così. 

Prima del tempo di De Foe e Manzoni, per centinaia (o migliaia) d’anni il concetto di letteratura era praticamente analogo a quello di poesia. Per quanto riguarda la tematica, i Promessi Sposi al loro tempo sono stati assolutamente rivoluzionari, con quei protagonisti così umili e veri. Grandi testi sono stati censurati per anni e anni prima di venire accettati ed ora sono considerati capolavori intramontabili. Ciò volge ad un solo concetto: da sempre, e per sempre così sarà, ciò che l’uomo scrive muterà e rivoluzionerà il tempo e la storia. Non c’è un denominatore comune a tutto ciò che merita di essere chiamato poesia o letteratura, se non forse l’arte. Ma cos’è l’arte? Nessuno può davvero dirlo. C’è chi vede arte nel semplice battito d’ali di una farfalla, c’è chi trova la Merda d’artista di Pietro Manzoni geniale, c’è chi non vede bellezza al di fuori dei capolavori di Raffaello o Michelangelo. Per questo credo che sia stupido dire che non c’è più l’arte o la poesia vera, poiché esse sono semplicemente mutate. I cattivi artisti esistono da sempre ed essi non sono una buona scusa per offuscare il lavoro di chi, invece, ha la mente illuminata.

La poesia dei nostri tempi è sporca, senza regole, di persone che sputano l’anima sui fogli, o sui muri. Forse è questo l’aspetto più bello dell’arte odierna: conta solo la sostanza, il resto è effimero. Ecco perché può essere arte anche un punto nero su una tela immacolata. Chi ha fatto quel punto vi ha racchiuso visioni diverse della realtà o significati profondi. Dall’altro lato, un graffito pasticciato sul muro di una periferia può essere più carico di amore e di vita di moltissime cosiddette opere d’arte.

Tutto è relativo, non ci sono schemi, c’è solo lo scopo ultimo di raccontare qualcosa al mondo dal nostro punto di vista. Magari la definizione di arte è proprio questa.

Io sono fermamente convinto che l’arte moderna, in ogni sua forma, debba essere insegnata a scuola. Sono stanco di sentirmi ripetere sempre le stesse cose sugli uomini delle caverne, gli Egizi eccetera. Invece nei graffiti di Banksy, le canzoni dei Pink Floyd e molto altro vedo un mondo di gran lunga più vicino al mio che sembra così reale e vero ai miei occhi. Gli insegnati tendono a vedere gli alunni come vasi da riempire, sbagliando: siamo molto più simili a fuochi da accendere. E sempre le solite storielle dell’antichità ripetute a pappagallo non accendono più un bel niente se non la noia.

L’arte moderna è qualcosa di complicato e ben poco definito, ma sicuramente sottovalutato. E nonostante io creda nel progresso più di ogni altra cosa, penso che con la quasi eccessiva importanza che ora si dà alla scienza e alla razionalità si stiano perdendo pezzi della nostra essenza umana.

-by Topomorto

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